Il XVI Festival internazionale del teatro d'autore si terrà al Piccolo Teatro Grassi e al Chiostro Nina Vinchi di Milano dal 15 al 25 settembre 2016.
Guarda all’Europa questa XVI edizione di TRAMEDAUTORE - Festival internazionale del teatro d’autore, curato da Outis con la direzione artistica di Angela Lucrezia Calicchio e Tatiana Olear, per analizzarne, attraverso il teatro, le tensioni che l’attraversano: la crisi economica, la gestione del fenomeno migratorio, le relazioni familiari e sociali, la violenza e l'etica della cittadinanza, fino alle interrogazioni sul proprio destino, argomento ricorrente nel teatro nord europeo e non solo.
Da giovedì 15 a domenica 25 settembre il Piccolo Teatro Grassi di Milano ospiterà dieci spettacoli, molti in prima assoluta, dei più interessanti drammaturghi europei, dai norvegesi Jon Fosse e Jon Jesper Halle a Gian Maria Cervo con un interessante esperimento sul romanzo di Andrea Camilleri, dal macedone Dejan Dukovski ed il suo black humor, fino ad arrivare al tedesco Philipp Löhle che rovescia l'idea di una Germania “felice”. E ancora, Luca Ricci e Andrea Cosentino, con il loro irriverente pellegrinaggio a Lourdes, VicoQuartoMazzini con la loro lucida e cinica analisi dell'Europa d'oggi con Little Europa, Fabrizio Sinisi, con Natura morta con attori, testo bruciante e di rara bellezza, e Mariano Dammacco che mette in scena la “cognizione del dolore” sulla perdita del lavoro, fino al giovane veneto Nicolò Sordo.
Ad aprire questa edizione sarà giovedì 15 (in replica venerdì 16) in prima mondiale, l’intenso ed emozionante Det er Ales, dall’omonimo romanzo del norvegese Jon Fosse per la regia di Gianluca Iumiento. Un testo introspettivo che analizza le ragioni dell’abbandono, la consapevolezza del proprio destino, l’eredità del dolore attraverso la storia di Signe, con Maria Sand, Daniela Giordano e Gianluca Iumiento.
Curioso, rispetto alle ibridazioni drammaturgiche, Tramedautore ospita quest’anno tre opere nell’ambito di Hybrid Plays, progetto di “trascrizione culturale” che il Festival Quartieri dell'arte ha promosso in Europa, per sperimentare un processo di fusione e collisione di prospettive mediterranee e nordeuropee.
Si comincia sabato 17 con un paradigma del nuovo black humour balcanico, con il testo Chi cazzo ha iniziato tutto questo (Instabile Immobilità) per esplorare le conseguenze della guerra nei Balcani dal punto di vista del macedone Dejan Dukovski, tra i più acclamati drammaturghi teatrali e sceneggiatori europei e testimone del conflitto in prima persona e riscritto dalla giovane scrittrice norvegese Agate Øksendal Kaupang che affronta e sviluppa temi già presenti nell’originale: la sindrome post-traumatica, la violenza sessuale, l'abuso di potere, il razzismo e la crisi dei rifugiati.
Il colore del sole, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, racconta le vicende di Caravaggio in fuga da Malta e in cui lo stesso Camilleri è uno dei personaggi. Gian Maria Cervo trasforma un romanzo giallo in un gioco metateatrale sul rapporto tra sopravvivenza e storytelling. In scena domenica 18.
Vulnerabilità violata, promesse non mantenute, profughi, sono invece i temi affrontati lunedì 19 in Quando il sale non era l'unico fiore, del siciliano Joele Anastasi, con la regia di Benedetto Sicca. Anastasi ha riscritto il testo a partire da Lilleskogen di Jon Jesper Halle. Un dramma poetico dove il bene e il male si mescolano in un mondo senza confini, con fantasie infantili per l'ignoto in una foresta proibita e spaventosa.
Martedì 20 la scena è tutta per Bandierine al vento, commedia di Philipp Löhle sul tema della felicità in una società che apparentemente offre tutte le possibilità di scelta, partendo dalla famiglia, nucleo economico di base, che ogni giorno simula la sua apparente perfezione.
Da mercoledì 21 Tramedautore torna a confrontarsi più direttamente con la nuova drammaturgia italiana: si parte con Little Europa, ultima produzione dei VicoQuartoMazzini, testo di Gabriele Paolocà che approfondisce ed estremizza i luoghi comuni e le differenze presenti all'interno della comunità europea portandoli a un punto di rottura, delineando scenari comunitari apocalittici, mettendo così lo spettatore di fronte alla possibilità della fine.
Giovedì 22 debutta a Milano I camminatori della patente ubriaca, di Nicolò Sordo, giovane drammaturgo. La mise en scène racconta la storia vera di una famiglia “alcolica” implosa, alla disperata ricerca di un “angelo” che agirà sull’energia alterata dei vari componenti, accompagnando di volta in volta ognuno di loro in una danza disperata verso la luce.
Andrea Cosentino venerdì 23 presenta Lourdes, libero adattamento di Luca Ricci dall’omonimo romanzo d’esordio di Rosa Matteucci, che con un linguaggio misto di aulico e dialettale, quasi una sorta di mistero buffo d'oggi, dà vita a un divertente carnevale di personaggi, ciascuno con le proprie aspettative e speranze, tutti in viaggio verso la meta di pellegrinaggio, tutti in attesa di un miracolo. Con una folla rumorosa composta da pellegrini, parenti dei pellegrini, malati veri, parenti e familiari dei malati veri, malati finti...
Un dialogo d'amore, disperato, feroce, alla ricerca della verità, tra killer di poeti e internet è quello che Alessandro Machìa mette in scena sabato 24 in prima assoluta in Natura morta con attori del giovane Fabrizio Sinisi.
A chiudere quest’edizione di Tramedautore domenica 25 sarà Esilio di Mariano Dammacco, secondo capitolo della Trilogia della Fine del Mondo, prodotto dalla Piccola Compagnia Dammacco. In scena, la storia di un uomo come tanti al giorno d’oggi, un piccolo uomo che ha perso il suo lavoro e che, gradualmente, perde un ruolo nella società fino a smarrire la propria identità, fino a sentirsi abbandonato e solo seppure all’interno della sua città.
Per info e prenotazioni: www.piccoloteatro.org